05 Dicembre 2025

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A Poggibonsi gli oneri di urbanizzazione troppo alti sono un freno per la ripresa

A Poggibonsi gli oneri di urbanizzazione troppo alti sono un freno per la ripresa

Negli ultimi anni, il Comune di Poggibonsi ha mantenuto invariati gli oneri di urbanizzazione dal 2000, sostenendo che tali tariffe non sono state modificate nel corso di oltre due decenni rimanendo tra le più alte dellla provincia anche rispetto a comuni dove la rendita catastale è molto più alta.Tuttavia, questa posizione, appare ormai inammissibile di fronte ai profondi mutamenti economici e sociali che hanno interessato il paese e, nello specifico, il settore dell’edilizia.

A prima vista, mantenere stabile la quota degli oneri potrebbe sembrare un modo per garantire continuità e stabilità alle casse comunali. Tuttavia, questa scelta si rivela del tutto miope e controproducente in un contesto in cui l’economia ha attraversato una crisi lunga e profonda, che ha ridotto drasticamente gli investimenti e frenato il rilancio del comparto edilizio. 

Dal 2000 ad oggi, infatti, il mercato immobiliare e l’economia in generale si sono evoluti in modo radicale. Le tariffe di allora sono diventate un fardello e un ostacolo insormontabile per i privati e le imprese che desiderano investire nel territorio, specialmente per le ristrutturazioni edilizie, che rappresentano spesso la prima occasione di ripresa e di rivitalizzazione urbana. Mantenere invariati questi costi, senza alcuna revisione o incentivo, significa frenare ogni tentativo di rilancio, scoraggiare l’interesse verso interventi edili e compromettere il recupero di immobili e aree urbanizzate.

Per questa ragione, ho presentato due emendamenti, condivisi anche con FDI e Vivi Poggibonsi, di buon senso che avrebbero potuto ridurre sensibilmente le tariffe degli oneri di urbanizzazione, focalizzandosi esclusivamente sulle ristrutturazioni edilizie. Questi emendamenti miravano a incentivare la riqualificazione del patrimonio immobiliare, stimolare l’edilizia e favorire una ripresa graduale del settore, senza incidere sulle casse comunali. Sarebbero stati strumenti utili per creare un circolo virtuoso: meno oneri per i privati, più investimenti nel territorio, più impieghi e, in definitiva, un impulso all’economia locale.

L’amministrazione di Poggibonsi, purtroppo, si è dimostrata restia ad aprire a queste proposte di buon senso. La tendenza radicata nel suo dna appare ormai chiara: più che favorire la proprietà privata e le opportunità di investimento, l’indirizzo pubblico si è concentrato esclusivamente sull’investimento sociale e sulla gestione di welfare e servizi, trascurando che il motore di una comunità solida e in crescita parte anche dalle attività private e dagli investimenti edilizi.

L’obiettivo di uno sviluppo equilibrato non può ridursi alla sola assistenza, senza considerare che la ripresa economica e il benessere del territorio derivano anche dal rilancio del settore edilizio e dalle opportunità di investimento private. Ignorare questa dinamica potrebbe portare a un ulteriore rallentamento, con conseguenze gravissime per il futuro di Poggibonsi.

È ora che l’amministrazione riconsideri le proprie politiche di incentivazione, adottando strumenti e tariffe più eque e stimolanti, capaci di attrarre investimenti e di mettere in moto un circolo virtuoso alla base di una ripresa economica seria e sostenibile. Solo così si potrà contribuire a ridare slancio a Poggibonsi, garantendo un domani più prospero per tutti i cittadini e per le imprese del territorio.

fonte Paolo Salvini, consigliere comunale Forza Italia

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